Conoscevo già Melania
Panico sul web. Le sue poesie sono state pubblicate su riviste e siti
specializzati nella poesia e, da subito, hanno catturato la mia attenzione.
Dunque, quando ho saputo che avrebbe pubblicato la sua prossima raccolta “Non
ero preparata” con la casa editrice La Vita Felice, non ho potuto farmi
scappare questa opportunità. Il titolo mi è da subito piaciuto specie perché i
poeti si sentono spesso preparati e pronti ad esternare il loro mondo
interiore. Il presentarsi di Melania Panico, oserei dire i punta di piedi, è
invece l’esempio di come debbano essere i versi a parlare. Lei forse non è
preparata ma, dopo aver letto accuratamente la raccolta, posso assicurarvi che
i suoi scritti lo sono. Come si legge dalla quarta di copertina: non ero preparata affronta temi quali il
dolore, il perdono, il ritorno attraverso una concezione assoluta della parola
poetica e a catturare l'attenzione del lettore sono soprattutto gli oggetti, spesso rievocati nei versi, che
fanno parte del tutto: esseri animati dotati di un loro senso, un filo rosso conduttore in un percorso poetico, una presenza costante. Come si legge nel verso: il dolore della finestra che dice addio e
ancora: l’andare lento che viene
paragonato ad una roccia cosciente,
smagrita. Sono solo alcuni esempi di come i versi della Panico si carichino
di una loro anima, tra il naturale, lo statico e un sapiente gioco di ambienti
interni ed esterni. Così anche corolle,
radici e fiori stanchi sono ciò che ne deriva dal test del silenzio e diventano un tutt’uno con quest’ultimo quasi la
componente naturale sposi quella psicologica per giungere, forse, ad
un’inaspettata quiete (vera o no) che non è mai salvezza, ma testimonianza di
percorso di ricerca: la maestà della neve
bianca ne fa da cornice a questo straordinario percorso di vita.
Recensione di Mariano Ciarletta
Alle sette il sole non sorge in tangenziale
un uomo mi sorride dall’auto accanto
ha gli occhi spenti, respira in silenzio
poi torna al suo buio
io conservo un odore nelle mani
come un rosario avviato – scomposto
mi sono chiesta tante volte cosa mi conduce
cosa mi concede, il nostro affanno
la maestà delle neve bianca come risposta.
Melania Panico – Non ero preparata – Agape 177 – La Vita
Felice.
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