martedì 18 dicembre 2018

Fiorella Rega - Parole Nuove - recensione di Mariano Ciarletta






Quando il cuore riprende il suo battito dopo il buio delle notti, dopo il tempo della attese, è allora che nascono le parole nuove. Come in una danza, raccontano leggere la gioia, il dolore, la speranza, la felicità. Al centro vi è l’amore, nonostante tutto, al di sopra di tutto, perché – alla fine – conta sempre amare.  L’incipit che introduce la silloge “Parole Nuove” della poetessa Fiorella Rega ci mostra subito il filo rosso che collega le 34 poesie della raccolta: la semplicità. Ciò che emerge dagli intensi versi di Fiorella, che ho avuto il piacere di ascoltare e conoscere di persona, è la speranza quasi bambina-genuina, che permette al lettore di credere nel darsi-donarsi alla vita. Spicca prepotente quel “sì” di chi arde di speranza, lo sguardo commosso sul mondo, i sentimenti che vengono resi nudi, senza restrizioni, freni o eccessi letterari. Fiorella parla al pubblico portandolo per mano e, verso dopo verso, ci conduce con semplicità nella sua tela d’amore, paura, dolore e sguardi alle “nuove albe”. Ciò lo si può leggere anche nella breve dedica che apre la sua opera prima: a mio padre, con la promessa di non lasciare mai la sua mano stretta nella mia. Qui si immagina Fiorella, la si percepisce e la si vede prendere forma mentre, con forza, sceglie un costoso “andare avanti”, una marcia necessaria a cui solo il domani potrà dare un senso e a cui solo la poesia-farmaco conferirà un reale ascolto, una condivisione. Così, la giovane poetessa inizia il suo percorso, il suo denudare l’anima senza vergogna ma con un pizzico di consapevolezza edulcorata dalla poesia. Immaginiamo i suoi pensieri che danno vita ai versi quando lei stessa afferma: Ti ho pensato come nuvole sparse/come bimbo rapito/dalle onde del mare. Inevitabile è il richiamo alla natura per sigillare-custodire, forse gelosamente, un ricordo, un volto che la poetessa non vuole perdere, ma imprimere per sempre nei suoi silenzi, tanto costosi quanto reali. E ancora ritorna prepotente, nei versi successivi, quell’esigenza di imprimere dentro l’anima, di conservare come in un archivio la memoria storica del cuore: Ti amo/ Ti amo ancora/ ti amerò per sempre. In “Parole Nuove” troviamo anche la Fiorella bambina, quella che ancora spera nel circo-teatro della vita, il suo percorso giusto: Ho nascosto dentro ad un cilindro tutti i miei sogni di bambina/ una casa al mare/ un tetto rosso/ una vespa bianca…/. Tanti sono i temi che compongono l’opera prima della Rega ma, sicuramente, il filo conduttore è ben chiaro e accompagna come fidato compagno ogni sentimento presente nella raccolta, in fondo è proprio quello che Fiorella vuole dirci: Conta sempre amare/ Anche quando ti fanno male le mani/ Anche quando i pensieri ti sfuggono e ti portano altrove.

Recensione di Mariano Ciarletta


 PER SEMPRE TU

Il tuo sguardo
Giaceva su di me
Sussulto dell’anima.

Il tempo e lo spazio
Sospesi
tra ieri e domani.

Masticavo amore.

Un bacio:
danza di petali bianchi.

Ti amavo
Ti amo ancora
Per sempre tu.


Fiorella Rega, Parole Nuove, Edizioni Paguro 2018.



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