mercoledì 8 maggio 2019

Manuela Minelli - Contro Versi, Poesie prêt-à-porter - Recensione di Mariano Ciarletta.





L’uomo non può scoprire nuovi oceani se non ha il coraggio di perdere di vista la riva (André Gide), Pensa, credi, sogna e osa (Walt Disney). Si apre in questo modo la raccolta di poesie di Manuela Minelli, con due frasi che sposano alla perfezione il contenuto che ci troveremo ad analizzare, pagina dopo pagina, in Contro-Versi, Poesie prêt-à-porter; una silloge nuova e originale non soltanto per il modo in cui è scritta, ma anche per la profondità e l’originalità con cui sono trattate le numerose tematiche presenti; da quella più generale (l’amore, in tutte le sue sfaccettature), ad altre che, nello specifico, riguardano la società romana in cui la poetessa  ancora oggi vive, fino ad arrivare ad eventi che hanno caratterizzato il mondo contemporaneo e che, oltre alla poesia della Minelli, riguardano direttamente e indirettamente noi tutti. La poesia minelliana, dunque ha sì del personale, “dell’intimo”, ma è anche una poesia volta “all’altro” e dunque, come memoria storica, si fa garante e conservatrice di temi preziosi. Così inizia il percorso di Manuela, forse con una presa di consapevolezza nei confronti del potere dell’amore, colto nella sua realtà nuda e cruda; non ci sono favole, campane e farfalle nello stomaco, bensì vi è una realizzazione di quanto questo sentimento possa cambiare una persona, arricchirla-impoverirla e forse plasmarla a suo piacimento, nel bene e nel male: Non posso competere con l’Amore/non posso/ Mi ha preso in un attimo e mi ha scavato l’anima/devastandola/strappando via certezze e convinzioni/ il lavoro di una vita/ come ruspa che scalza via zolle di terra. Forte dunque è il senso di impotenza che emerge dai versi e, probabilmente, anche l’essere impreparata a certi eventi che, il sopracitato sentimento, porta con sé: l’amore mi ha colto di sorpresa/ perché troppo tesa a soffiare sulle ceneri di un altro/ per disperderne rapidamente il ricordo. Originale è anche la visione dell’amore nella sua brevità che, spesso, causa contusioni al cuore e che, a quanto leggiamo, è inevitabile: ho inciampato dritta dritta dentro un bacio lungo il tempo di uno schioppo/ Non mi feci molto male/ solo il cuore un po’ contuso. Ma l’amore nella raccolta di Manuela è anche rinascita, pulsione, origine luminosa che nasce da quell’unione tanto attesa, forse dal reale desiderio, spesso mancato, di compensarsi: Insieme saremo luce divina/l’origine antica/scintilla potente/ che illumina il mondo. Fino ad arrivare ad una fine che genera sorpresa, forse stupore e che porta con sé una manciata di domande, come ben leggiamo nella poesia Fine: Perché succede questo?/ Cos’è stato?/ che c’ha portato via/ tutto il creato? Nella seconda sezione della raccolta, racchiusa sotto il titolo di Azzurro (riferimento al V Chakra), Manuela Minelli si occupa di temi più complessi. Tra questi, spicca il suo elogio alla natura con riferimenti a se stessa (Ninfe), il rispetto verso i tesori che questa offre all’uomo (Senza Acqua), l’ammirazione verso le più piccole creature, eppur essenziali per mantenere quel perfetto equilibrio naturale (Pesciolini), fino ad arrivare ai toccanti versi racchiusi in Nera è l’acqua del mare in cui vi è il rinnovo all’abbraccio, all’accoglienza e alla conoscenza della sofferenza umana di cui, testimone, sono appunto le onde nere della notte: nera di notte/ nera di vita in fuga per nascondersi dalla guerra/ ai fucili/ alla fame/ alle bombe. La raccolta continua, le pagine scorrono tra temi che vanno dal personale fino al sociale e sui tante sarebbero le riflessioni da fare. Bisognerebbe leggerla più volte e più spesso per assaporarla davvero, per cogliere il meraviglioso mondo, l’abbraccio sincero, l’apertura all’amore di cui Manuela si fa portavoce con la sua poesia, il suo meraviglioso altruismo e il suo amore per la vita.

Recensione di Mariano Ciarletta


Cerco un vano conforto
alla partenza,
affogo il dolore
nel fritto di paranza.

Di lacrime a pozze
mangiando le cozze.
Un poco consolata
attacco l'insalata.

Col cuore ferito
mi lecco l'ultimo dito.
Per niente delusa
ti saluto Lampedusa.


Manuela Minelli, Contro-Versi, Edizioni Progetto Cultura.






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